'o cane mozzeca semp’ ‘o stracciato
Proverbio napoletano
Salve a tutti, bentrovati.
Avete mai pensato per un attimo al Potere dei Media? Quanto Poteri "potrebbe avere" un mezzo come La Televisione che "promuovesse" solo ciò che ha interesse promuovere? Quali Poteri "potrebbe avere" una stampa che "promuovesse" la parte politica e gl'interessi del suo editore? Quanto Potere "potrebbe avere" un'industria discografica che "promuovesse" solo "musica" a lei conveniente? Ci avete mai pensato? Quanto Potere ha in realtà un potente editore che può in qulasiasi momento fermare scomodi scritti scomodi prima che questi abbiano solo l'idea di trovare uno spiraglio luminoso cui affacciarsi e diffondersi?
Tanto.
Vero?
E il web?
Saprete bene, mi auguro, che le visualizzazioni del web si possono facilmente comperare e contraffare: altro che "democrazia del web" come persevera chiamarla qualcuno! E chi le "comprerebbe" le visualizzazioni su YouTube? Forse una persona onesta? Oppure un mezzasega farabutto con molto poco, forse niente, da comunicare? Forse potrebbe comprare visualizzazioni un talentoso squattrinato artista di borgata? Oppure più facile che a comprare visualizzazioni siano i tanti amici intimi, sempre dei mezzasega nella maggioranza dei casi, almeno algoritmicamente parlando, di un discendente di ottima famiglia borghese con pieni poteri dettati da portafoglio ben riempito da quel mezzasega di papà?
Già, eh? Ma quanto Potere "potrebbero" arrivare ad avere questi Media, questi impropriamente chiamati "mezzi d'informazione"... Ché poi, sulla parola "mezzi" non ho mica alcunché da dire, niente da obiettare; "mezzi", termine che tanto si sposa, per richiamo, al mezzasega di prima: lo trovo un termine perfettamente calzante. Sulla parola "informazione" invece mi prende sempre una fastidiosissima gastrite: acidi su acidi giù acidi su acidi giù, acidi acidi e acidi... che mal di pancia!
Perché a me sembra - più che "a me sembra" ormai potrei serenamente scrivere “sono convinto” - di essere un folle che urla nello spazio cosmico. Un tizio che si agita, che si sgola, ma che è incapace di produrre suono in quanto intorno a sé non ha aria da far vibrare. Mi sento come un tizio libero di urlare ciò che vuole a patto che lo faccia in silenzio.
Beh, cari miei Media dominanti: avete una bella cazzo di pretesa, Priapo bono!
Per questo ora sto zitto. Per questa ragione ho smesso di agitarmi, di urlare e di dare spettacolo oltre che dare idee. Sono qui, solo più che mai, fluttuante nello spazio cosmico che osservo. Osservo voi, miei cari Media dominanti, e, in totale silenzio, immagino. Immagino la condanna che v'impartirà La Storia. Che a voi della Storia freghi niente, è più che evidente. Pardon, non volevo scrivere "freghi niente", chiedo scusa se ho offeso qualche "anima sensibile" con il mio linguaggio scurrile. Volevo scrivere “freghi un cazzo”.
Quando La Storia troverà valide ragioni per far insorgere il popolo contro di voi, quel popolo che oggi invece è il "popolo della claque o del culo caldo", voi sarete già morti di vecchiaia da un bel pezzo. Per cui, giustamente a vostro modo di vedere, a voi, che vi frega?
Qui, da dove sono, calmo, sereno e solo, sono seduto senza sedia. Fluttuo e osservo, in silenzio, Sono libero di parola a patto che la parola non sia libera. Chiunque di noi carcerati è libero di parlare della diversità del nostro pensiero. Senza farci sentire, però. Urlanti ma in silenzio, che diamo fastidio.
E a silenziarci, chi ci pensa?
Ci pensano i Media che dicono:
"Shhh!
Nessun senta: mi raccomando!
Non si deve assolutamente svegliare lo smartphonespettator che dorme se no, se se sveglia, so li cazzi nostri…
Se se sveglia, ce mozzeca!
E ricordate: a esser mozzecato dev'esser sempre ‘o stracciato, e non ’o stracciatore"
Carlo Religioso
Urlante regista televisivo di borgata senz'aria
