56239e4c23def875a59c667138c871f32b683c4f.jpeg
43ca1324a51e43862a92d24a50b5997b03ef9c13
CONTATTAMI
INDIRIZZO
RELIGIOSO CARLO
hood & entartete kunst con peggy

regista@carloreligioso.it

Via Lavino 407/15

Monte San Pietro (BO)

40050

Italia

P.IVA 03849381201

Attività nel campo della regia di spettacolo

Altre creazioni artistiche e letterarie

Logo galleria

youtube
soundcloud

informativa sui cookie

UNHEARD SONGS

Ho scritto circa trecento canzoni dal 1987 a oggi

Qui di seguito si possono ascoltare alcune bozze che ho inciso

con “i miei potenti mezzi” e la mia sgradevole voce

La convenienza

5%

25 giugno 2025

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

29 giugno 2025

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

5% è l'appendice alle cinque lettere sotto le macerie che scrissi subito dopo la tragedia del crollo di Ponte Morandi a Genova nell'agosto del 2018: in pratica questa canzone è la sesta lettera da sotto le macerie. 5% l'ho scritta subito dopo l'approvazione degli stati che compongono la UE alla destinazione del 5% del PIL agli armamenti NATO. L'ho scritta più che altro per ricordare a chi ci governa che noi siamo artisti, né soldati, né guerrafondai, né sottoposto, né cittadni succubi e silenti. Più armi equivale a più guerre e meno pace. …se poi si avesse anche la cortesia di andare a confrontare una cartina geografica del 1949 comprendente gli stati della Nato e quelli dell'allor Unione Sovietica e la si mettesse a confronto con una odierna comprendente gli stati Nato oggi e la Russia, si vedrebbe chiaramente chi si è espanso. Con buona pace dei tantissimi che dicono che sia la Russia ad avere pericolose manie d'espansione… Nullla di ciò toglie niente alla follia guerrafondaia di Putin, però… …almeno una riflessione storica mi sembra d'obbligo. No alle guerre!

“Modificatori di coscienza…”, così scrisse Aldous Huxley  nel suo libro del 1954 “Le porte della percezione” E ci disse che si sarebbe trovato qualcosa di alternativo a alcol e fumo, probabilmente qualcosa di tecnologico. E non si sbagliò. Theodore Adorno, e anche Max Horkheimer, scrissero alcuni saggi riguardo i modelli che la società consumista a oggi ci impone da oltre settant'anni. 

Pier Paolo Pasolini una volta alla TV ancora in bianco e nero disse alla conduttrice del programma: “Secodo lei, l'industriale ha convenienza a formare un buon cittadino o un buon consumatore?” Che dire del povero Guy Debord e del suo saggio “La società dello spettacolo”? Così è che la coscienza piano piano, inconsapevolemente, è morta ed è stata sostituita dalla convenienza.

“…e così siamo tutti merde uguali…”

La Convenienza

by Hood & Entartete Kunst

Atti osceni in spazio cosmico

Atti osceni in spazio cosmico

5 gennaio 2025

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

5 gennaio 2025

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

Di “Atti osceni in spazio cosmico” ne ho fatto anche questa versione karaoke; siccome ho una voce pessima, cantala tu.

Mi meraviglio sempre di come i media oggi influiscono in maniera totalitaria e totalizzante sulle nostre scelte. E spesso c'impediscono di vedere quanto sono pezzi di merda gli artisti, ovvero i modelli, che loro stesso c'impongono e che noi scegliamo perché incapaci di scegliere con volontà nostra. A noi non interessa che una canzone comuunichi qualcosa: noi diciamo che una canzone è bella solo perché qualcuno con una grande potenza mediatica ci ha martellato gli zebedei dicendoci che questa canzone è bella. E noi, da brave T.d.C., lì ad aprire i loro microfoni…

Così ci raccontano l'amore sia i ricchi che i poveri.

Così ci raccontano che il genocidio è giusto e che le guerre giuste possono fare genocidi giusti…

Atti osceni in spazio trae ispirazione della grandissima prestazione da cafone offerta su RAIUNO a capodanno da Angelo dei Ricchi e poveri, che dove siano ricchi questi poveri ancora non lo capisco: per me rimangono dei poveracci e basta anche avessero un CC ultramilionario.

L'anno che non verrà

Saudade (benedizione ancestrale)

3 aprile 2024

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

6 luglio 2024

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

Saudade è quella cosa che mi accompagna da quando sono nato. Una canzone che, come tutte le altre, è solo una bozza.

“Ho capito che il successo è uno sforzo sopra il cesso…”

Questa canzone l'ho scritta il 6 luglio del 2024, molto prima che il presidente USA Donald Trump promettesse una veloce pace che poi non è arrivata. Sulla lapide della parola guerra ancora manca e la data di morte e il cadavere. Sulle lapidi della pace i nomi dei morti sono sempre di più. Non ci voleva un indovino o un pessimista per scrivere questa canzone: a me è bastata solo un pizzico di memoria storica. Ahimé…

Scrivi il tuo nome (cover)

Va tutto bene (cover)

11 dicembre 2024

COVER di Enrico Ruggeri

1 dicembre 2024

COVER di Lucio Battisti

Una cover di una canzone poco conosciuta di un Enrico Ruggeri ancora un po' punk nel 1983. Il testo mi sono preso il permesso di modificarlo un pochetto…

Una mia cover del miglior Lucio Battisti.

…altro che il Battisti di Mogol…

Basta parole!

Per Elisa (cover)

19 settembre 2021

COVER di Alice

24 aprile 2021

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

Una cover in onore e in ricordo di Franco Battiato.

Una cover della bravissima e bellisima Carla Bissi.

Ho conosciuto persone che mi hanno ferito a morte. Ho conosciuto persone che gridavano e incitavano alla rivoluzione e poi una volta sistematosi al posto di comando “hanno messo la testa a posto", ovvero “nel posto giusto”: nel portafoglio. Io non sono della stessa pasta: ferito a morte ma orgoglioso di morire.

Per cui, basta cazzate! 

Basta parole!!

Inno alla Teleminkiowebvisione

Inno alla Teleminkiowebvisione

7 luglio 2021

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

7 Luglio 2021

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

Sempre la stessa canzone in Giovenale style nella versione karaoke, ovvero nella versione canta tu

Una canzone nello stile che io chiamo “Giovenale style”

The Anonymous Hood

Unduettrè (filastrocca)

3 febbraio 2020

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

2 febbraio 2020

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

Unduettrè invece è la prima canzone scritta da un Hood ancora in versione solista. È una filastrocca, un dialogo con Satana dove Hood racconta al Demonio in persona alcune delle sue esperienze terrene, dove confessa delitti atroci che in realtà in vita non ha mai commesso, dove da false generalità, dove cerca di convincere Lucifero che l'inferno non potrà mai essere peggio del mondo degli esseri umani. La cosa strana? La cosa strana è che Hood riesce a convincere Satana che l'inferno è un posto migliore del mondo degli esseri umani, perciò Il Diavolo lo fa subito primo ministro: perché vede in lui l'unica persona che può fare e dell'inferno un posto migliore e fare la stessa cosa anche sul pianeta abitato dagli esseri umani. …anche se Hood sa benissimo che la cosa gli riuscirà solo per quanto riguarda l'inferno…

Questa canzone battezza il mio personaggio di fantasia, The Anonymous Hood. Hood è l'anima infernale di un suicidio fallito, un suicidio che anziché mettere fine a una vita ne ha generate due: una all'inferno, quella che vive The Anonymous Hood, e l'altra sulla terra, dove invece vive CR67 che dopo il colpo di pistola alla tempia si ritrova ancora miracolasamente vivo. Perché l'ho chiamato con l'articolo davanti e non semplicemente Anonymous Hood? Perché il profilo YouTube “Anonymous Hood” non era disponibile in quanto già impegnato. The Anonymus Hood nasce, o muore se preferite, il 2 febbraio del 2020, in pieno regime di lockdown da Covid19.

La solidarietà della claque

Carminative Dance

1 Maggio 2020

Un'idea di The Anonymous Hood

20 febbraio 2020

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

Il termine “carminativo” l'ho incontrato leggendo il primo romanzo di Aldous Huxley, “Giallo cromo”. Il termine mi piacque subito, e mi piacque molto anche il contesto in cui Huxley lo utilizzò. Neppure Denis, il personaggio principe del romanzo, conosceva il significato dell'aggettivo “carminativo”, ma il suono gli parve così bello e accattivante che il protagonista in un primo momento decise che lo avrebbe utilizzato spesso nei suoi scritti, per poi rimanere molto deluso una volta scoperto il significato. Non sapete cosa vuol dire carminativo? Non è un crimine: basta andare in qualsiasi dizionario e scoprirlo. Per cui quando Hood si trovò a dover dare un titolo a questa canzone dapprima pensò a “I maggio 2020”, ma poi si ricordò del termine letto in "Giallo cromo" e optò per “Carminative dance”: quale aggettivo migliore per descrivere questo umana contemporanea società? Un aggettivo dal suono così affascinante, così musicale, così poetico, e invece… 

Bello, ma inutile”, concluse Denis. 

Carminativo, appunto.

 

Nel video e nella canzone sono presenti uno stralcio dei Vitelloni di Fellini e un altro del film “Fantozzi contro tutti” per meglio rendere l'idea della canzone di Hood. La pernacchia di Abatantuono rende alla perfezione il corretto significato del termine “carminativo”.

Hood si rende subito conto che il suo compito sulla terra, quello di farne un posto migliore, sarà pressoché impossibile. Analizza i meccanismi ripetitivi con cui l'essere umano ripete i propri errori che lo portano alle guerre e alla distruzione fin dalla preistoria, e si dispera. Si dispera al punto tale che vorrebbe morire ma non può in quanto lui è già morto e all'inferno sta bene, sta meglio, e riveste pure una posizione di grande prestigio. Nessun rimpianto per cui, ma pensa a CR67, pensa al corpo che abitava fino a pochi giorni fa e che di ammazzarsi non gli è riuscito, pensa a tutti i poveri cristi cui toccherà subire angherie e pene peggiori di quelle infernali. Si dispera per CR, per quel corpo che era arrivato a pensare suo: quel corpo cui si era affezionato e che sulla terra purtroppo ancora vive.

 

Queste prime tre canzoni del 2020 fanno parte del primo album-bozza che realizzai “con i miei potenti mezzi e con la mia stupenda e intonata voce” in pieno regime di lockdown da Covid19. Il VLP (Video Long Playing), lo chiamai “Homemade - Alone” e conteneva i seguenti otto brani musicali:

1) The Anonymous Hood (2020)

2) #iostoacasabellotranquiilo (2020)

3) Le radeau de la Méduse (2019)

4) Marta alle otto di mattina (1987)

5) La solidarietà della claque (2020)

6) Il CDA - episodio 1: IMDCDMDD (2019)

7) Unduettre - filastrocca (2020)

8) DIAR#10 - Questanormalità (2017)

THE FUNKY HOOD

SEZIONI STRUMENTALI ELETTRONICHE

DA MAGGIO A DICEMBRE 2020

otto pezzi musicali cazzeggiando con Logic di Apple in regime d'isolamento da Covid19

© The Anonymous Hood & Entartete Kunst

Funky Hood

Track of caxxojazz

2020 as 1984

Session five

Session seven

Session six

Scoramento da indifferenza

The human race is never be slave to a smartphone. Forget about it!

Il CDA (Episodio 1: IMDCDMDD)

Le Radeau de la Mèduse

13 novembre 2019

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

10 novembre 2019

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

La zattera della Medusa, o Le Radeau de la Mèduse, è nata come compito a casa per il corso di scrittura creativa che ho frequentato a Bologna tra il 2019 e il 2020. È una descrizione molto personale del famoso quadro dell'artista francese Théodore Géricault, una descrizione contemporanea di uno splendido e attualissimo quadro dipinto più di cent'anni fa. Recentemente l'ho potuto ammirare al Louvre in tutta la sua grandezza e a essere onesto vedere l'enorme quadro da due passi non mi ha trasmesso niente di più del tanto che mi trasmise a suo tempo, ovvero quando lo vidi dalla ricerca sul web. Ricercai questo quadro a seguito della lettura di un libro, e più che il quadro in se stesso mi colpì la sua storia: una storia che credo abbia colpito profondamente anche Géricault, che infatti diede vita a questa tela di morte e disperazione. Il miracolo di pochi artisti eletti è che riescono a dare vita a cose e persone inanimate.

Tra le sessanta canzoni che ho scritto nel 2019 ho scelto di pubblicare queste due. Perché? Intanto perché entrambe sono nate con una melodia ben precisa e progressioni di accordi strumentali ben precisi. Poi in un secondo momento ho deciso di sostituire l'accompagnamento strumentale quasi esclusivamente con degli Apple loops di Garageband, mantenendo però invariata la melodia originale di entrambi i pezzi. Un esperimento. Entrambe le canzoni avrebbero dovuto avere un seguito, ma così non è stato. Questa canzone racconta della riunione di una setta spietata che non riesce a giustiziare un uomo e che chissà come mai l'ho chiamata “il CDA”…

L'acronimo IMDCDMDD che avrebbe dovuto dare il titolo alla serie?

Il Mazzo Di Carte Di Merde Di Denari.

LYING MUSIC

SEZIONI STRUMENTALI ELETTRONICHE

APRILE 2019

cinque pezzi musicali alle prime armi con Garagaband e gli Apple loops

© The Anonymous Hood & Entartete Kunst

Session one

First work in Garageband

Session two

A lifetime in three minutes

Session three

I dislike bureaucrats without soul

Session four

“con la cultura non si mangia” (cit.)

Tutta d'un fiato

200 bpm

LE CINQUE LETTERE DA SOTTO LE MACERIE

Questa è una raccolta di cinque canzoni che scrissi dal 15 agosto 2018 al 22 agosto 2018 a seguito della tragedia del crollo di Ponte Morandi a Genova. Le scrissi di getto immedesimandomi nella quarantaquattresima vittima: è una storia narrata in cinque canzoni/lettere a cui se ne aggiunge una sesta scritta pochi giorni or sono, il 25 giugno 2025.

© The Anonymous Hood & Entartete Kunst

Baccano

Memoria labile (canzone dall'aldilà)

prima lettera da sotto le macerie

 

15 agosto 2018

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

seconda lettera da sotto le macerie

 

15 agosto 2018

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

In “Memoria labile” la quarantaquattresima vittima si rende conto che sta per morire. In quei momenti gli appare la visione della compagna con cui aveva avuto l'ennesima litigata furibonda appena prima di salire in auto per quello che sarebbe stato il suo ultimo viaggio. La vede piangere disperata, la vede chiedere notizie ai soccorsi, la vede abbracciata ai loro due figli. …e allora la quarantaquattresima vittima pensa “Ora mi chiami bravo Cristo, ora che non ti posso più abbracciare né dedicare una canzone…” La canzone poi si sviluppa seguendo lo stesso filone, ovvero quello dello “show che deve continuare” ("...un gol in rovesciata, una nuova aranciata amara…"), il filone di quelli che hanno sempre accettato le vessazioni e lo sfruttamento sul lavoro, il filone di quelli che lo hanno sempre chiamato stronzo solo perché ha sempre lottato contro chi trascura i doveri solo per miserabili fini di lucro andando contro gli interessi personali in nome di una vita più giusta per tutti ("…quando vi chiedevo di ribellarvi al lavoro da pagnotta dei grandi figli di mignotta…"). Per poi ritornare a lei, alla compagna, perché in fondo si amavano davvero nonostante tutto: nonostante quelli che nel tempo dell'innamoramento lei vide come pregi di lui, il suo scrivere, la ribellione, il suo modo di amare per esempio, da ormai troppo temo si erano trasformati in difetti ("…ricordo prima i pregi, poi difetti come se fossero stati magicamente trasformati dalla maga Circe…").  L'effetto esasperato dell'eco e del riverbero è voluto, essendo la voce che canta una voce arriva dall'aldilà.

Non so per quale ragione il crollo di Ponte Morandi mi segnò così profondamente. Tutta la faccenda ha avuto su di me l'effetto dell'ennesimo tradimento, l'ultimo, ovvero quello che non sono stato più in grado di sopportare. Mi sono sentito tradito da chi consapevolmente fece pessima manutenzione al ponte, perché un ponte tiene unite due sponde, perché un ponte è come la libertà e quando chi è investito della buona manutenzione della liberta non la fa per miserabili fini di lucro allora forse vivere non vale più la pena perché vivere insieme a questo genere di persone è forse peggio che morire. Mi sono sentito tradito dalle istituzioni che in quei giorni misero in scena il teatrino “alla ricerca dei colpevoli” urlando che avrebbero ghigliottinato tutti e subito, ma siccome i colpevoli alla fine erano complici, i veri colpevoli sono risultati non colpevoli: un copione già trito e ritrito. Mi sono sentito tradito dall'insensibilità perché il sabato successivo a quel drammatico martedì lo sport non si fermò e io andai a Verona a documentare il debutto di Cristiano Ronaldo nel campionato di calcio di serie A. Fu così che alla fine del 2018 rescissi il mio contratto con sky ormai nauseato, schifato e affranto dal dilagare dell'insensibilità della classe dirigente globale e globalizzatrice. Fu così che caddi in depressione,che caddi e che ancora oggi non sono riuscito a rialzarmi. Mi sento la quarantaquattresima vittima, quello caduto dal ponte, quello che non si rialza, quello che non esiste, quello che grida aiuto ma nessuno lo sente, quello dimenticato da tutti e che invece tutto vorrebbe dimenticare senza però riuscirci. “Baccano” è l'inizio del racconto del mio stato d'animo: il ponte è appena crollato e io non mi sono ancora reso pienamente conto di essere finito sotto le macerie.

Se sogno o sono morto non lo so

Quarta lettera da sotto le…

terza lettera da sotto le macerie

 

20 agosto 2018

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

quarta lettera da sotto le macerie

 

21 agosto 2018

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

Questa canzone descrive il classico momento prima della morte dove si dice si possa “vedere tutta la vita che ti passa davanti”.

Mentre lei lo chiama, lo cerca continuamente allo smartphone che, silenzioso, gli vibra incessantemente nella tasca anteriore dei pantaloni… 

In questa terza lettera la quarantaquattresima vittima ha un risveglio improvviso. Tenta di urlare ma non riesce a emettere alcun suono. Vorrebbe piangere ma la polvere che lo sommerge asciuga le lacrime prima che queste escano dagli occhi. Allora pensa. Pensa a quel giorno a Ferrara, a quando il suo da poco superiore perché appena promosso lo chiamò al telefono dicendogli che se avesse accettato di coprire alcuni modus operandi dell'azienda convincendo i colleghi a lavorare infrangendo qualsiasi regola del buon lavorare, modus operandi un po' troppo vicini all'illegalità, avrebbe avuto una promozione e un consistente aumento di retribuzione. Lui rispose che non avrebbe accettato, e quel giorno perse sia la promozione che un amico: quell'amico che diventando suo superiore aveva raggiunto il suo scopo e abbandonato qualsaisi legame con la correttezza, la giustizia, la libertà e anche la rivoluzione che andava sempre vantando: rivoluzione un cazzo… Dopo pochi mesi la quarantaquattresima vittima perse anche il lavoro: le aziende, così come gli amici un po' troppo rivoluzionari, non perdonano. Mai. Perché loro ineggiano alla rivoluzione, mentre invece quello che servirebbe davvero al popolo sarebbe un po' d'evoluzione, mica l'ennesima rivoluzione…

Vedo le stelle a mezzogiorno

quinta lettera da sotto le macerie

 

22 agosto 2018

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

Siete mai svenuti? Io sono svenuto per la prima volta circa un mese fa, quando mi ruppi la mano per la caduta in moto. Nel momento in cui ho perso i sensi ho visto tutto intorno a me che si saturava di bianco, tutto si sovraesponeva: le case, gli alberi, i miei figli e i vicini di casa, tutto fino a che tutto è diventato bianco. E contemporaneamente un senso di pace, uno stare davvero bene, si è impossessato di me. Questa canzone l'ho scritta circa sette anni prima di svenire e, rileggendola, mi rendo conto di avere descritto molto bene il senso di abbandono alla grande pace che ho provato circa un mese e mezzo fa nello svenire.

("Vedo le stelle a mezzogiorno; sono folle, sono morto: lo posso fare") Non dovete rompermi i coglioni.

Si scrive CNFSN

IL MOVIMENTO DELLE SCARPE

29 agosto 2018

© The Anonymous Hood & Entartete Kunst

02 settembre 2018

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

“…ché tanto qui in meglio non cambia niente."

Dice tutto il finale: ha forse bisogno di spiegazioni questa canzone?

Dopo aver scritto le cinque lettere da sotto le macerie poteva forse mancare una canzone di speranza?

No: infatti eccola l'illusione.

Come disse il maestro Monicelli: “La speranza è un inganno. A furia di speranza ce lo hanno sempre messo in quel posto: non credete a chi vi chiede di avere speranza perché colui che ve lo chiede è un impostore della peggior specie degli impostori.”

Suicide - of Artist

1 luglio 2016

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

L'artista questo lo sa: conosce il destino e dorme al mattino perché dipinge il tramonto, e già! …e un fiore lontano che si nasconde dalla realtà

Ma questo non c'entra con questa canzone: questo è l'inizio di “L'artista sa”, una canzone che scrissi il 27 maggio del 2019. 

Oppure c'entra?

La realtà con gli Artisti non è mai stata tenera: chi non ha avuto successo chi ne ha avuto troppo, chi ha fatto la fame e chi invece si è concesso il lusso di strafogarsi quotidianamente, chi non è riuscito a esprimersi in vita e il successo lo ha avuto solo da morto, per cui solo onori e oneri per lui e fama e soldi per chi ha scoperto il baule di Pessoa… No; comunque sia andata la realtà con gli Artisti non è mai stata tenera. Molto più tenera è ed è stata la realtà con mercenari, commercianti, grandi manovratori, “contrabbandieri e altre brutte razze”. (cit.)

Nulla è cambiato: “nulla è cambiato in meglio” 

(da “Si scrive CNFSN”, 2018,

The Anonymous Hood & Entartete Kunst)

Il colore della luna

Primavera 1989

©The Anonymous Hood & Entartete Kunst

Una delle mie prime canzoni che ho inciso velocemente solo di recente perché al tempo sapevo a malapena strimpellare una chitarra classica e non ero certo in grado di comporre.

Non c'era Logic, non c'erano DAW, non c'era neppure lo smartphone, né l'AI e neppure il Grande Fratello televisivo: per vedere il Grande Fratello si doveva andare in libreria oppure in biblioteca alla voce Orwell George. E leggere; leggere, leggere e leggere.

 

Non c'erano tiggì che ogni giorno facevano la marchetta finale alle major discografiche, le radio erano “libere ma libere veramente” (cit. Finardi) e non condizionate dalla dittatura delle case discografiche e sottomesse agli sponsor come lo sono adesso.

 

Non c'erano i POS, c'era la lira e i POS cartacei di quel tempo erano senza tasti, senza sensore conctaless ed erano molto più pratici e leggeri tanto che il portafoglio poteva contenerne molti pezzi senza che ci si dovesse spaccare la schiena per portarli in giro e senza la preoccupazione di trovare una presa di corrente USB per ricaricarli. Non richiedevano nessun abbonamento mensile, nessun canone e avevano la faccia di Giuseppe Verdi, Galileo Galilei, Caravaggio, Alessandro Volta… C'era però la scala mobile, e non mi riferisco a quella del supermercato ma a quella che consentiva a una famiglia di comperare la stessa quantità di alimenti al supermercato anche quando la speculazione sull'inflazione era per così dire “un tantino criminale”.

 

Pasolini era morto da non molto, Tenco da un po' di più. ”In compenso" facevano proseliti Antonio Ricci e Orietta Berti. Era ancora vivo il ricordo della vecchia tribuna politica televisiva perciò i politici, ricordandosi ancora di quanto fosse prezioso il tempo televisivo, evitavano di sprecare il tempo pagato dai cittadini sparando cazzate in TV a ogni ora e ogni minuto del giorno su più e più canali televisivi possibili.

 

Io allora avevo ventuno anni, forse ventidue; non ricordo infatti il periodo esatto della primavera del 1989 in cui scrissi questa canzone. Ricordo solo che stavo tornando dal lavoro nel quotidiano ritorno da Milano a Pavia, ricordo solo che era notte, ricordo che ero alla guida della mia Renault 5 di colore grigio chiaro, comprata usata. Ricordo che ero più o meno all'altezza di Opera, ricordo che c'era la luna piena. Ricordo che ero innamorato di una donna. Ricordo la mia autoradio col frontalino estraibile e ricordo la calotta delle puntinerie, puntine che battevano un tempo un po' asimmetrico e che da lì a qualche giorno mi avrebbero lasciato a piedi. Ricordo che qualche giorno dopo presi penna, block notes e chitarra, e questo fu più o meno quanto venne fuori.

 

Buon ascolto da Hood, da CR67, da Stanley, da Mr. Monster e soprattuto da Peggy.

 

P.S.

“…ché tanto qui non cambia niente in meglio: si scrive CNFSN!”

da “Si scrive CNFSN” di The Annymous Hood & Entartete Kunst. ©2018