Quanta gente, come l'ospite, avrà un tumore?
Non so.
Credo, temo, tanta.
Tantissima.
Ma è gente che dimentichiamo, sono persone comuni, né dèi né eroi, cui cancelliamo l'esistenza, persone comuni che vanno e vengono da ospedali, come l'ospite, dove ad accoglierli non sono né sorrisi né richieste d'autografo ma uno scocciato personale medico.
Sono stato parente stretto di due sole unità dei tantissimi milioni di ospiti, di persone comuni. E come tale, come parente stretto, pur non necessitando di alcuna cura non essendo io il malato, venni sopportato come un ospite.
Non sarò mai un vostro ospite, perché forse preferisco la morte al venir da voi sopportato, e agonizzante, ché spero la morte sia capace di più lievità di taluni medici che ho avuto il dispiacere di conoscere.
La vita è bella.
Forse.
Per chi può permetterselo, il bello della vita è sicuramente un lusso accessibile.