Antefatto
La notte di domenica 10, scorrendo la libreria del Kindle ho trovato uno scritto di Pasolini che non avevo letto. "Possibile?" mi sono domandato. "Possibile." mi sono risposto. Questo scritto altro non è che la sceneggiatura di "Padre Selvaggio", film che a Pasolini fu impedito di girare causa la condanna per vilipendio alla religione nel processo alla "Ricotta". Pasolini dedicò la sceneggiatura di "Padre Selvaggio" al pubblico ministero del processo a al giudice che lo condannò. ...pienamente consapevole che non l'avrebbero mai capita! Comunque quando leggo sul Kindle un libro che mi suscita emozioni e sensazioni forti, è mia abitudine evidenziare elettronicamente i passaggi che ritengo più significativi e, a volte, li fotografo e li posto in stati WA. Queste che seguono sono le sottolineature che ho fatto a "Padre Selvaggio"che ho fotografato e poi postato in stati WA. Il tutto è preceduto da un mio commento iniziale e termina con una considerazione finale. Le sottolineature della sceneggiatura sono scritte in corsivo tra virgolette.
Introduzione
Ogni volta che inciampo in uno scritto di Pasolini mi viene un tuffo al cuore. In quasi tutto quello che ha scritto, Pasolini ha sempre fotografato la realtà come pochi hanno osato fare. E lo ha fatto da consumato esperto fotografo, lo ha fatto con vecchie fotografie in bianco e nero che non sono mai sbiadite perché col tempo, anziché sbiadire, hanno acquistato colore e definizione. "Ma che libri, che libri avete letto oltre i vostri manuali?" Quanto può essere attuale questa frase nei moderni College dalle biblioteche ridicole?
Pasolini
"L'insegnante guarda la sua scolaresca. Nulla è cambiato; la voce interiore lo segnala, disperata, appassionata... Tenta di ripetere la lezione su Ennio, interrompendosi ogni tanto per chiedere a qualcuno cos'ha capito, se conosce il senso di alcune sue parole, se gli sono nuovi alcuni concetti. Fatto per fatto, parola per parola, concetto per concetto, i ragazzi comprendono. Ma sfugge loro l'indirizzo culturale che segue il professore, il suo metodo che imposta le cose in modo così diverso da quello cui i loro professori di "colonia" li avevano abituati. Essi non sanno nulla di ciò che è al di fuori dalle conoscenze scolastiche. - Ma che libri avete letto oltre i vostri manuali? - Non hanno letto niente. Non hanno mai avuto un libro proprio; nel "College" c'è una biblioteca ridicola!"
"È il primo tema in classe. L'insegnante lo detta: "Com'è il tuo villaggio?" Ennesimo scandalo negli scolari, che non sono abituati a simili temi che li impegnano direttamente, quasi fisicamente: abituati come sono a parlare di cose accademiche, fatti che non li riguardano."
"(il giorno dopo) Un disastro. I temi sono inqualificabili: pensieri retorici, che, avendo perso la loro sagomatura abitudinaria, arrivano perfino a essere sgrammaticati. E ci sono delle punte umoristiche. Un ragazzo ha parafrasato una poesia romantica e agreste di un mediocre poeta francese, sicché il suo villaggio risulta con tetti gotici, i mattoni rossi, le beghine, il buon curato, e addirittura la neve!" ... "Nuova scenata dell'insegnante, il quale non riesce a tenere per sé la sua angoscia e il suo scoraggiamento. Li fa pesare sugli scolari, un po' infantilmente, come un bambino capriccioso e deluso. Grida loro, stridulo, che essi non sono più sotto l'autorità e la retorica dei colonialisti: che sono liberi, sono liberi, sono liberi! I foschi occhi di Davidson lo guardano atterriti."
"Foresta villaggio Davidson. Esterno giorno. Sempre più disumana è l'esaltazione fanatica degli africani. Ora nello spiazzo intorno cui si articolano i villaggi di capanne della tribù di Davidson - uno spiazzo lugubremente europeo con piccole costruzioni in muratura e una missione con la sua chiesa - si svolge un comizio. Un capo africano, vestito come per una cerimonia con il cappello con le falde, da dandy europeo, sta facendo un folle discorso agli abitanti del villaggio che lo ascoltano in uno stato d'esaltazione."
"Aula scuola Kado. Interno giorno. Ecco l'aula, la sede di tanti inutili battaglie ideali. E cosa c'è stato in mezzo tra l'aula piena dell'anno prima e questa vuota carica d'inutile attesa! La delusione storica di una nuova democrazia, il fallimento di una libertà, il regresso, la reazione della borghesia europea, tutto ripercorso laggiù, nel paese delle foreste, attraverso le subdole vie della corruzione, dell'ignoranza..."
Camerata scuola Kado. Interno giorno. Insegnante a Davidson "Provo comprensione, una comprensione storica... Abbiamo tante volte parlato di questo argomento in classe, dovresti capirmi... te l'ho detto tante volte; solo attraverso la storia si può spiegare quello che c'è prima di essa, fuori di essa, per quanto sta in noi... Poi la preistoria avrà le sue rivincite, ci umilierà con la sua terribile, trionfante incomprensibilità... Ma che fare?"
Coclusione
... e alla fine dell'anno scolastico Davidson torna al villaggio, dove c'è in atto una guerra tra fazioni. Deve scegliere una tra due sole parti, no-vax e sì-vax, entrambe sbagliate, e sceglierà la parte paterna; quella dei sì-vax. Sotto l'effetto di mediadroga, Davidson è costretto a partecipare a guerriglie e razzie e nel corso di un agguato uccide i suoi amici dell'ONU. Alla fine i sì-vax del padre vincono. Davidson, rinsavito dalla mediadroga ma ormai irrimediabilmente contagiato, si domanda: "Come può davvero esserci un piccolo spazio per la poesia dentro una realtà ancora così avida e affamata di preistoria?" E tutta la costruzione costruita con enorme fatica con i suoi compagni e l'insegnante durante l'ultimo anno di scuola, quella poesia in cui per un attimo gli era sembrato di scorgere una salvezza dal Padre Selvaggio, ora inesorabilmente gli rovina addosso.